lunedì 7 ottobre 2019

Focus On: incontro a Milano con Jay Kristoff


 Focus On 


Buon lunedì a tutti!!!! Passato un bel weekend?! Il mio sì...nonostante sia arrivato un freddo maledetto...sarò impopolare ma vorrei tornare a maggio, con i primi caldi, le giornate più lunghe....ehhhh.
Anyway. oggi arriva anche il mio resoconto (si, un po' in ritardo, lo so) dell'incontro di sabato 28 settembre con l'adorabile Jay Kristoff!!!
Giusto perché sono pigra e non ho voglia di riproporvi le 25 domande fatte da noi blogger, vi rimando al canale youtube di Francesca, in cui tra l'altro potrete sentire l'intervista integrale e vedere anche la sottoscritta mentre fa la sua domanda (terribile!!!)...dunque ho deciso di fare un brevissimo resoconto con le mie impressioni e riportarvi solo alcune delle risposte che il gentilissimo Jay ha dato.
Per prima cosa ringrazio Anna e Marco della Mondadori per l'opportunità di partecipare a quest'incontro: grazie, grazie, grazie! Ringrazio anche tutte le blogger presenti (che cito alla fine del post) è stato davvero bello incontrarvi di persona e soprattutto Jess, mia dolce e adorabile confabulatrice: spero di rivederti prestissimo ♥!

Ultimo sabato di settembre, mattinata calda e ansia a mille per l'incontro con Kristoff: con altre blogger ci incontriamo alla Feltrinelli in Centrale, così da far colazione da Starbucks (per la cronaca, mia cara stazione, un paio di indicazioni non farebbero male, così per dire) e poi avviarci tutte insieme all'hotel sede dell'incontro. Ora immaginatevi tutta l'ansia di non ricordarsi la domanda che avevate preparato e soprattutto l'ordine cronologico in cui è stata fatta...ecco, quell'ansia ero io in carne ed ossa, unita al fatto che sembravo in pigiama con la mia camicia oversize e accaldata all'inverosimile: benissimo, vero?
Ebbene, tutto è stato superato, dalla visione di Jay, già seduto e sorridente che ci aspettava, e pronto al firmacopie e a fare due chiacchiere con noi povere mortali. L'impressione che mi ha fatto è stata subito positiva, e questa è stata confermata dalla gentilezza nel rispondere, nel guardare l'interlocutore negli occhi (avete mai fatto caso, che oramai si tende a farlo molto raramente?!), nell'entusiasmo che traspare per il suo lavoro, l'amore per la moglie...insomma immaginatevi un marcantonio di 2 metri e passa, tatuato, dark, ma che è dolce come un cioccolatino ripieno. Ecco questo è Jay Kristoff miei cari.
Durante il firmacopie gli ho chiesto dei suoi tatuaggi, perché quello sull'avambraccio destro mi aveva particolarmente colpita (ritrae Mia) e mi ha confermato che ognuno rappresenta un suoi libro e che i prossimi due saranno sul braccio sinistro quello dedicato ad "Aurora Rising" (primo libro della The Aurora Cycle, scritto con Amie Kaufman e uscito lo scorso maggio e a marzo 2020 da noi sempre per Mondadori) e sulla spalla destra si farà il tatuaggio dedicato a Gabriel, il nuovo romanzo in uscita nel 2020 in contemporanea mondiale (si gente, uscita confermata anche da noi) di cui tra l'altro ci ha parlato brevemente e posso solo dirvi queste parole: vampiri, vampiri, eclissi e molto dark. Già adoro! Sapete quanto io ami i tatuaggi e soprattutto quelli cui dietro c'è un significato preciso e ho adorato l'idea di Jay di tatuarsi la "sua storia di scrittore" sulla pelle, davvero un'idea bellissima.
Foto di gruppo, foto personali (ho letteralmente un bookfotografico di me che parlo con Jay), e poi di corsa in ospedale  a trovare papà mentre gli altri blogger andavano a mangiare insieme: è stata una mattinata meravigliosa, davvero e ringrazio tutti per averla resa così speciale!

Ma veniamo ad alcune curiosità emerse sulla serie Nevernight e non solo (si, come avete letto nel post di Jess ho registrato tutta, tutta l'intervista, ma come detto in precedenza vi rimando a chi ha fatto il video per gustarvela integralmente).

“Partendo dall’inizio, come è nato l’idea del mondo di Nevernight e come si è sviluppata nei tre volumi?” 
Tutto è iniziato con il personaggio di Mia, sicuramente i lettori si innamorano dei personaggi e non delle parole e quindi ho iniziato a esplorare questo nuovo personaggio. L'ispirazione è venuta una sera, la vigilia di Capodanno, quando due mia amiche (non fidanzate, sono sposato) hanno iniziato a litigare su una parolaccia che in inglese inizia per "C", se fosse offensiva o meno. Rimasi volutamente fuori dalla discussione, ma ero interessato alle reazioni e ai punti di vista delle mie amiche. Ho iniziato poi subito dopo a scrivere la scena che c'è alla fine del capitolo 5 del primo libro dove appunto Mia e Tric discutono su questa parola. A quel punto ancora non sapevo chi fosse Mia, però sapevo che  volevo saperne di più e scoprire chi fosse.
Io sono molto appassionato di Storia Romana, mi sento addirittura un nerd su questa materia, in particolare della dinastia Giulia. Sapevo che potevo prendere in prestito molto da questa Storia e in particolare dalla storia e dalla figura di Giulio Cesare, un generale che si è ribellato contro il senato. La sua ribellione ha avuto successo ma mi sono sempre chiesto cosa sarebbe potuto accadere se questa ribellione non fosse andata a buon fine, cosa sarebbe accaduto alla sua famiglia ed è nata la storia di Mia.

“Quando hai finito di scrivere la trilogia cosa hai provato, ma soprattutto avevi idea del grande successo che avrebbe avuto?”
Mi sono sentito triste, quando l'ho finita. Questa è la terza trilogia che concludo, ma non ricordo di essermi sentito così triste con le altre, ero sempre emozionato per la prossima storia (e lo sono anche adesso), però immagino che ci fosse più "me" in questa serie e in questi personaggi rispetto alle altre. Quando ho detto addio a questa serie è come se avessi detto addio a una parte di me. Sapevo anche Mia significa molto per i lettori e quindi mi dispiaceva anche per loro. L'ultimo capitolo della serie è stato molto difficile da scrivere: il narratore parla della fine di questo viaggio ed è come se parlassi io ai miei lettori, come se io stessi dicendo addio alla serie. È stato difficile da scrivere, è come quando i genitori salutano i figli che vanno al college, iniziano il loro percorso nel mondo reale. Comunque sono molto soddisfatto dei libri, del finale e mi sono sentito triste, cosa insolita per me perché di solito ho il cuore di ghiaccio.
E no, non sapevo che sarebbe stato un così grande successo, anche perché quando la trilogia è uscita in inglese non c'è stato un lancio così grande come c'è stato qui in Italia, è stato più circoscritto e poi in due/tre anno il libro ha avuto un successo esponenziale ed è tutto grande a voi ragazzi che siete i miei lettori e che grazie a Instagram, Youtube e i blog avete fatto un grande passaparola, molto più grande rispetto alle altre mie serie. Anche solo consigliando la serie a un amico, avete permesso che avesse così tanto successo, quindi devo tutto a voi, grazie mille!

“Se tu fossi un tenebris, che forma e caratteristiche avrebbe il tuo passeggero? E tra le abilità utilizzate dai vari personaggi tenebris, qual é quella che vorresti padroneggiare?”
Avendo un piccolo Jack Russell, Sam, sarebbe lui la mia scelta, perché lo amo tantissimo, ed è molto buffo perché è proprio piccolo, perciò quando passeggiamo insieme siamo proprio buffi insieme. Tra i personaggi del libro sceglierei Messer Cortese, perché è molto più sensibile e sa consigliare Mia nel momento del bisogno. È più utile avere un personaggio che dice quando si sta facendo una stupidaggine. Eclissi, invece, è un po' come il cane, sempre entusiasta della vita, ed è quel tipo di personaggio che potrebbe dirti "Andiamo a rubare quella macchina della polizia!", invece interviene Messer Cortese che ti avviso che potresti andare in prigione per questa cosa, quindi è sicuramente più sano avere accanto un personaggio così saggio.

"L'ambientazione in un romanzo fantasy/scifi è molto importante e quella di Nevernight non fa eccezione. Quanto tempo ci è voluto e quali difficoltà hai incontrato per creare questa struttura così particolare?”
Sicuramente l'ambientazione è fondamentale. Io però sono un tipo di scrittore che costruisce la storia e l'ambientazione strada facendo, quindi non avevo inizialmente una visione completa del mondo che stavo andando a creare. Sapevo che c'erano dei luoghi di cui volevo parlare, ma non avevo visitato nella mia mente tutta l'estensione dell'ambientazione.
È un processo che segue il flusso della scrittura, sia per la trama ma anche per l'ambientazione.
Per quanto riguarda invece la struttura politico-religiosa che regola il mondo, di questo aspetto avevo una visione ben precisa, perché mi ero ispirato alla storia romana e alla sua repubblica, alla dinastia Giulia, quindi lì avevo un'idea ben precisa.
Sono invidioso di quegli scrittori che sin da subito hanno chiaro quello che andranno a scrivere, io non sono così diligente, anzi a volte mi è persino capitato di cambiare strada: avevo intrapreso dei percorsi e poi alla fine cambiavo idea e mi toccava tornare indietro, dopo essermi reso conto di aver sbagliato. Nel primo libro ho cancellato 80.000 parole, su 160.000, quindi ho scritto una metà del libro in più, relativamente alla descrizione del mondo. Poi ho deciso di cancellarla perché non mi sembrava utile, ma non è stato un lavoro sprecato perché mi ha aiutato a informarmi sulla costruzione di questo mondo.

“Visto che i diritti di diverse tue opere sono stati acquisiti per eventuali trasposizioni cinematografiche/televisive... quale personaggio credi che potrebbe rendere meglio sullo schermo? Quale credi sia, invece, il più difficile da trasporre?”
Sicuramente il personaggio più difficile sarebbe quello di  Aidan (Illuminae) perché ha molti monologhi interni ed è un personaggio molto complesso, difficile da rappresentare perché ha moltissimi pensieri che dovrebbero essere poi esplicitati per lo schermo, sarebbe un passaggio un po' difficile. Il personaggio più interessante che non vedo l'ora di vedere è Mia, soprattutto per i suoi poteri legati alle tenebre e alle ombre, in particolare nel terzo volume quando c'è il verobuio. Stanno facendo delle prove con Piera Forde per la webserie che uscirà tra poco su Youtube e ho visto alcune anteprime e sono molto soddisfatto per l'effetto delle tenebre che non era semplice da rendere, e per Messer Cortese. Non vedo l'ora di vedere l'effetto finale.



3 commenti:

  1. Un cioccolatino ripienooooooo, io vorrei tanto sapere cosa ne penserebbe sapendo che lo chiamiamo così ahahahah
    Comunque è stato bellissimo incontrarsi e spero riaccada presto <3

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