martedì 27 novembre 2018

Recensione "Quasi tre" di Tommaso Ava


 Recensione 

Buon martedì! Come state? Io raffreddata e ancora con la voce bassissima...ieri sera non riuscivo neanche a parlare, per la gioia di molti. Quindi sto cercando di scaldare la voce prima di parlare (sì, non sembro molto normale) e di non sforzarla, così per oggi pomeriggio a lavoro dovrei essere quasi decente, quasi...e speriamo che passi in breve tempo, perché settimana prossima ho le scuole con le letture edevo recuperare per forza la voce.
Vabbè, sto dievntando vecchia e ho il sistema immunitario che fa schifo, ma per il resto tuto bene no?!
Comunque oggi vi parlo del romanzo di Tommaso Avati "Quasi tre" e che sabato vi avevo presentato in occasione del blogtour, edtito da Fabbri che ringrazio per la copia omaggio.


QUASI TRE
Tommaso Avati


   


Editore: Fabbri Editore
Prezzo: Rigido 13.60€ Ebook 9.99
Pagine: 237
Serie: Autoconclusivo
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 02/10/2018

Trama: Raffaele e Benedetta, undici anni di matrimonio, zero figli, due adorabili maialini d'appartamento da chiamare "bambini". Due voci, l'una il controcanto dell'altra, che si rincorrono e ci raccontano la loro storia: lei segretaria in un'agenzia romana per lo spettacolo e appassionata di cucina, lui sceneggiatore mancato riciclatosi insegnante, figlio d'arte in attesa perenne di sfondare nel mondo del cinema. Un rapporto ormai cristallizzato in una routine distratta, il loro, eroso dall'abitudine e dalla delusione di non essere riusciti a fare della propria esistenza qualcosa di cui andare fieri. Poi accade l'impensabile. A quarantasei anni, quando già comincia a pensare alla menopausa, Benedetta rimane incinta: il caso, con grande ironia, inizia a giocare con Lele e Benny, concedendo loro un'altra possibilità, l'occasione per riprendere il controllo del loro matrimonio e delle loro vite. Ma a volte non c'è niente di meglio di un "secondo tempo" per rimescolare le carte di una vita intera: tra genitori disfunzionali e colleghi sull'orlo di una crisi di nervi, Lele e Benedetta vengono risucchiati in un turbine di incomprensioni, aspettative malriposte e disavventure esilaranti, dove la posta in gioco è un amore dolceamaro, quasi acido. Insomma, un amore normale.

Tommaso Avati ha scrito un romanzo particolare, non semplice da inquadrare, digerire e analizzare.
Una storia che parla di una coppia, Lele e Bennedetta, sposati da 11 anni, con due mailini nani, zero figli e apparentemente appagati nonostante non siano genitori. Dico apparentemente perché la questione della mancata gravidanza è sicuramente vissuta diversamente dai due coniugi: da una parte Benny, rassegnata dall'idea di non diventare madre, dall'altra Lele che sintetizza il diventare genitori come una mera espressione di egoismo. Ma un giorno tutto cambia e una gravidanza inaspettata sconvolge i già fragili equilibri della coppia.
La storia di Benny e Lele non è solo un racconto di due adulti che affrontano una gravidanza in un'età non semplice, ma è un'analisi del rapporto di coppia, di come si trasforma nel tempo, di come affronatare la routine, la noia che spesso sopraggiunge, nel non raccontarsi più, nei non detti che aleggiano fra due persone e che creano una crepa.
La storia che Avati raconta è di come un matrimonio , una relazione duratura sia un duro lavoro, su cui bisogna lavorare ogni singolo giorno, ogni momento per far sì che nonostante il passare degli anni, la complicità sia sempre presente.

Anzi, in realtà mi lamento, e lo faccio anche abbastanza spesso, sia con lei che con gli altri, perché il matrimonio è una delle invenzioni più faticose che l’essere umano abbia avuto l’ardire di concepire, ma alla fine so di essere relativamente fortunato, o comunque abbastanza soddisfatto, e so che non la lascerò mai.
Quella di Lele e Benny potrebbe essere la storia di chiunque ed è per questo motivo che arriva dritta al cuore del lettore, perché nella sua semplicità, nelle situazioni raccontate, si parla di vita vera, della quotidianità delle relazioni, delle difficolotà e di come vengono o meno affrontate.
Si parla degli anni che passano e che influiscono sulla relazione, si racconta il cambiamento che avviene nella coppia e che prima di tutto avviene nei coniugi, dal non parlare più al non affronatare determinati argomenti o emozioni, al voler o no superare il tutto.
"Quasi tre" è un romanzo che parla a tutti e parla di vita vera, perché Benny e Lele potrebbero essere chiunque di noi,  ed è proprio questa la sua forza, nel non racconatre un sogno, ma di raccontare le gioie e le difficoltà delle relazioni senza incanti.
Un romanzo che colpisce dritto nello stomaco; una vera sorpresa.

Nessun commento:

Posta un commento