venerdì 8 novembre 2019

Review Party "Il Regno corrotto" di Leigh Bardugo


 Recensione 


Buon (umidissimo) venerdì! Come state? State pianificando il weekend oppure ancora non ci state pensando? Io sono nel secondo gruppo, nel senso che con il tempaccio che c'è da me, mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa...ditemi che non sono l'unica?!
Comunque è arrivato il gran giorno, quello in cui vi parlo del secondo e ultimo volume di Six of Crows, ovvero "Il regno corrotto" insieme alle mie compagne di avventura. Non sono pronta, non so bene neanche cosa scriverò perché le sensazioni al riguardo sono tantissime.
Ringrazio Mondadori per la copia digitale omaggio e aver permesso il Review party e ringrazio le mie compagne di avventure: The Ink Spell, La spacciatrice di libri, Loving Book, La Rapunzel dei libri. Passate da loro per leggere cosa ne pensano!!!


IL REGNO CORROTTO
Leigh Bardugo


     


Editore: Mondadori
Prezzo: Rigido 16,91€ Ebook 9,99
Pagine: 480
Serie: Six of Crowse #2
Genere: Fantasy
Data di pubblicazione: 29/10/2019

Trama: Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce. «Qualcuno ha per caso notato che l'intera città ci cerca, ce l'ha con noi o vuole farci fuori?» «E allora?» disse Kaz. «Be', di solito è solo metà della città.» Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.


Eccoci qui: è incredibile come questa dilogia in poco più di un mese mi sia entrata nel cuore e mi abbia conquistata.
Il romanzo riprende esattamente dopo la conclusione del primo volume, di cui trovate qui la recensione, e abbiamo subito la sorpresa del pov di Wylan, di cui possiamo finalmente scoprire qualcosa in più. Sempre attraverso i flashback e il presente, scopriremo come il giovane "mercantuccio" è finito a lavorare con gli Scarti, i segreti che si porta dietro, così come il suo buon cuore. Adoro il personaggio di Wylan perché mantiene quella purezza, quella dolcezza, che è difficile avere nel mondo in cui vive, soprattutto nella sua particolare situazione.
Ma come nel primo volume, "Il regno corrotto" è un romanzo corale che alterna i vari pov dei nostri sei delinquenti preferiti e, con gli ultimi flashback, mettiamo insieme il puzzle sul loro passato godendoci il caos in cui si ritrovano. Infatti, nonostante siano tornati sani e salvi dal loro folle piano, la situazione non si è sviluppata nei migliori dei modi e in un susseguirsi di congetture, azioni e indagini riescono a portare la fortuna dalla loro parte..ma non per molto.
In questo volume, i nostri sei protagonisti, si trovano difronte tutti i nemici possibili: da Van Eck a Fjerda, dalla polizia a Shu, e via dicendo per una salvezza che sembra sempre più un miraggio.
Potrei continuare a raccontarvi della storia, ma se mi conoscete anche solo un pochino, sapete bene che non lo farò. Vi racconterò però di questi sei ragazzi, pazzi, folli, sopravvissuti che mi hanno rapita.
Di Wylan vi ho già accennato, ma non ho menzionato il rapporto, l'alchimia crescente con il cecchino del gruppo, Jasper: se nel primo volume era appena accennata, la loro chimica in questo volume esplode: si scoprono complici, preoccupati l'uno dell'altro, affamati di concludere questa brutta storia per poi tornare liberi. Adoro Jasper: è quello capace di stemperare la tensione, spericolato e folle, ma al contempo timoroso di deludere le persone a cui tiene (vedi il padre) e desideroso di avere un'altra possibilità.
In questo volume mi è piaciuta di più anche Inej: lo Spettro che vuole la sua libertà, provare a cercare i genitori, distruggere gli schiavisti che ci sono a Ketterdam e non solo, proteggere i suoi amici e provare a scalfire l'armatura d'acciaio di Manisporche. Lo Spettro si troverà di fronte la sua ombra, qualcosa contro cui combattere non è semplice perché non basta essere brava, ma serve una determinazione ancora maggiore. 
Ho amato Nina e Matthias, ancora di più che nel primo volume: lui, l'ex soldato, l'ex uomo di ghiaccio sospettoso e rancoroso, ligio al dovere, che si è sciolto piano piano di fronte a quell'uragano di donna che è la Zenik. Ho adorato ogni momento che ho passato con loro, fra dolcezza, battute, flirt e un sentimento che cresceva di pagina in pagina. Nina è meravigliosa, soprattutto dopo quello che ha passato: non ha paura a combattere, a proteggere chi ama, a dimostrarsi preoccupata per i suoi amici, terrorizzata dalla paura che gli possa capitare qualcosa, come è spaventata dalla situazione in cui si sono cacciati. Ha superato qualcosa che avrebbe dovuto ucciderla ed è uscita più forte di prima, con nuove consapevolezze e armi.
Infine ,ultimo ma non per importanza, è lui, il principe del Barile, l'anima più nera di Ketterdam, ovvero Kaz: descriverlo in una parola è impossibile e infatti ne userò molte di più. Rimanere affascinati da lui è fin troppo semplice, comprendere e accettare il dolore che si porta dietro è più difficile: un dolore che lo ha portato ad esplorare la parte più oscura di lui, abbracciandola e facendone un'alleata preziosa. Kaz non è un personaggio buono, come dice lui stesso non è l'eroe della storia, eppure non riesco a non pensare a lui come ad un ragazzo che ancora non ha accettato il suo passato per poter vivere più serenamente il proprio presente. Kaz è quello che anche quando sta per perdere tutto tira fuori l'asso nella manica, dimostrando di essere sempre stato un passo avanti a tutti: i suoi piani sono folli, impossibili, eppure se mai mi trovassi nei guai vorrei avere lui al mio fianco.


“No mourners, no funerals. Another way of saying good luck. But it was something more. A dark wink to the fact that there would be no expensive burials for people like them, no marble markers to remember their names, no wreaths of myrtle and rose.” 


Un libro non perfetto, non esente da difetti, eppure è impossibile non rimanere completamente conquistati da questa storia, dai suoi personaggi, vero punto di forza di questa dilogia. In questo volume faranno una breve (troppo breve) comparsa alcune vecchie conoscenze della Grisha, e posso dire che non vedo l'ora di leggere la storia che li riguarda (King of Scars verrà mai pubblicato da noi?! Speriamo di sì!).
Mi mancheranno questi ragazzi, mi mancherà la loro determinazione, la loro sfacciataggine, la loro imprudenza e la paura di non farcela. Questi sei ragazzi infondo sono dei sopravvissuti in un mondo che ha fatto di tutto per schiacciarli: come non amarli?!







12 commenti:

  1. Risposte
    1. amato!!!! Ora però voglio King of scars, lo pretendo...oh NINA <3

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  2. Wylan! Sono stata contentissima di vedere dei post dedicati a lui ** È il mio cuccioletto

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  3. Che cucciolo che è Wylan?! L'ho adorato, e poi come si fa a non fangirlare quando è assieme a Jesper?! Le ship qui ci hanno fatto dannare, però non aggiungo altro che sennò faccio spoiler XD

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  4. Kaz è fenomenale 😅 mi ha lasciato senza parole più di una volta. Fantastico 😉

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