lunedì 18 maggio 2020

Recensione "The Royal Trials. L'impostore" di Tate James


Recensione


Buon lunedì! Come state? Mentre scrivo questo post non so' ancora se avrò ripreso il lavoro oppure no, ma vediamo un po' come vanno le cose.
Intanto oggi  l'inizio di una settimana densa di recensioni ed eventi e non voglio rubarvi troppo tempo, quindi cominciamo.
Iniziamo la settimana con la recensione di "The Royal Trials. L'impostore" di Tate James edito lo scorso luglio da Queen Edizioni; primo romanzo dell'omonima trilogia, che ha visto nei giorni scorsi l'uscita del secondo volume, che leggerò a breve con Jess di The Ink Spell, ovvero colei che mi ha fatto conoscere questa storia.


The Royal Trials. L’impostore
Tate James


   


Editore: Queen Edizioni
Prezzo: Ebook 2,99€
Pagine:296
Serie: The Royal Trials #1
Genere:Fantasy Romance
Data di pubblicazione: 24/07/2019

Trama: Tre prove. Tre settimane. Tre Principi Reali.
Doveva essere un compito facile per un’abile ladra come Rybet Waise, irrompere nel palazzo reale e salvare il suo amico destinato al patibolo. Ma quando Rybet, si qualifica per sbaglio al Torneo, non ha altra scelta se non quella di andare fino in fondo. Un sottile velo di glamour ed eleganza dettati dall'etichetta, nasconde la vera natura del Torneo. A porte chiuse le prove sono brutali e sanguinose. Sotto le luci della ribalta e obbligata a competere con le favorite del regno, Rybet si ritroverà a stringere strani legami con alleati improbabili. Ma c’è qualcuno che non si fermerà finché non la vedrà fallire, dopotutto lei è soltanto una stracciona dello Stagno.
I Principi possono anche andare al diavolo: Rybet farà tutto ciò che è in suo potere per sopravvivere e arrivare illesa al Golden Ball.

Di questo romanzo ho parlato molto molto brevemente nel Wrap Up di marzo e finalmente recupero la recensione, in attesa di leggere il secondo volume, edito il 14 maggio sempre da Queen Edizioni.
Intanto adoro le copertine italiane, meglio di quelle originali con la damina in copertina e sono stra felce che Jess me lo abbia fatto scoprire, perché è stata le lettura giusta al momento giusto.
Ma procediamo con ordine.
Protagonista della storia  Rybet, una ladra, una ragazza cresciuta ni bassifondi della città, abituata ad arrangiarsi e che improvvisamente si troverà a dover partecipare alla "competizione" (sotto mentite spoglie) per vincere il cuore del principe...però i principi sono tre, perché questo è un reverse harem.
La storia è molto semplice e si attiene alle regole del genere: presto la ragazza attirerà le attenzioni dei 3 bei reali e ovviamente non potrà che rispondere a tale attenzione.
Rybet è una ragazza molto coraggiosa, che cercherà di sopravvivere al torneo mentre i principi sono tutti e tre bene caratterizzati, diciamo che ce ne è per tutti i gusti.
La trama è semplice e seppur i segreti e alcune situazioni sono facilmente intuibili, non ci si riesce a staccare dalle lettura: ho letteralmente letto questo libro in un giorno, tanto ero presa!
Ci sono intrighi, complotti e seppur alcune cose sono, come vi dicevo sopra, intuibili, altre no e staccarsi è stato impossibile, anche perché, vi avviso, il romanzo finisce con un cliffhanger pazzesco.
Sono curiosissima di leggere il secondo volume anche se temo per il finale, ma ho davvero bisogno di sapere cosa ne sarà di Rybet e dei 3 principi.

Con la mia solita fortuna, però, tutto ciò che riuscii a vedere nell’ombra furono tre paia di stivali da uomo, e un’ondata di panico mi attraversò. Tre. Tutti e tre i principi si erano trovati a pochissima distanza da me… e io ero riuscita ad andarmene da quella situazione ancora viva. Ma la famosa Rybet Waise non aveva raggiunto in così poco tempo una simile notorietà da criminale solo grazie alla fortuna. No, io avevo un istinto naturale verso il pericolo. Una specie di premonizione, come diceva Bloodeye, ma io preferivo chiamarlo “istinto”. Dopo tutto nessuno, eccetto i reali, possedeva la magia da quando l’ultima regina era stata uccisa. Il mio istinto, quello a cui mi ero affidata per tutta la vita, mi disse che quella non sarebbe l’ultima volta in cui avrei incontrato i tre misteriosi principi di Teich.


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