lunedì 24 settembre 2018

Review Tour "Invictus" di Ryan Graudin


 Recencsione



Buon lunedì a tutti e buon inizio di settimana! Come avete passato questo ultimo weekend d'estate? Dico ultimo perché a quanto pare da domani le temperature si abbasseranno e già temo il freddo imminente!
Comunque oggi apro le danze per il Review Tour di "Invictus", il nuovo romanzo sci-fi autoconclusivo edito da Mondadori settimana scorsa e che ringrazio per la copia cartacea omaggio.
Ringrazio anche Jessica di Loving Books per avermi coinvolta e Dolci de Le mie ossessioni librose per aver creato il banner.

INVICTUS
Ryan Graudin


    


Editore: Mondadori
Prezzo: Rigido 16,15€ Ebook 9,99
Pagine:370
Serie: Autoconclusivo
Genere: Sci-fi
Data di pubblicazione: 18/09/2018

Trama: Farway Gaius McCarthy non è un ragazzo come gli altri. Tutti lo considerano uno strano prodigio. Figlio di una viaggiatrice del tempo del 2354 d.C. e di un gladiatore dell'Antica Roma, la sua esistenza è un evento straordinario che al contempo distorce e infrange le leggi della natura. Perché Far è nato fuori dal tempo. Ostinato, inquieto, dall'animo indomabile, il ragazzo fin da bambino ha un unico incontenibile desiderio: vivere l'esperienza frastornante di tuffarsi in epoche sempre diverse e provare quel miscuglio di vertigine, shock e déja-vu che solo incontrare la storia faccia a faccia può dare. Per questo studia per seguire le orme materne e diventare un documentatore, un viaggiatore del tempo che, per conto del governo, viene spedito nelle epoche passate a osservare e registrare gli eventi storici. Subito dopo aver fallito, inspiegabilmente, l'esame finale del corso, Far viene contattato da un trafficante di opere d'arte che gli offre la possibilità di continuare a inseguire il suo sogno. Il ragazzo avrà a disposizione una macchina del tempo e, davanti a sé, secoli e secoli da esplorare. In cambio però dovrà mettere in piedi una squadra con la quale viaggiare clandestinamente di epoca in epoca per rubare oggetti e manufatti preziosi. Un anno dopo, durante l'ennesima missione, dopo essere rimbalzati dall'Europa nazista all'America selvaggia di Davy Crockett al Vaticano michelangiolesco, Far e la sua squadra incappano in Eliot, una solitaria ragazza dalla pelle chiarissima e dalle origini misteriose che metterà in discussione l'esistenza stessa del ragazzo e di lì a poco trascinerà lui e i suoi amici in una missione pericolosissima nell'Antica Roma, dove la storia di Far ha avuto inizio. Una corsa disperata contro il tempo per impedire che il mondo si spenga. E con esso qualsiasi speranza per il futuro.

La curiosità per questo libro era davvero tantissima perché adoro i viaggi nel tempo, la capacità di scritture della Graudin è nota e se si aggiunge il fatto che il libro è autoconclusivo, si intuisce come le mie aspettative fossero molto alte. Posso dirvi che il romanzo mi ha soddisfatta in parte, ma purtroppo non mi ha travolto come speravo.
La storia è ambientata in un futuro in cui i viaggi nel tempo sono possibili e in cui i documentaristi (ovvero i viaggiatori nel tempo) soggiornano e prendono nota di moltissimi particolari che la storia ha tralasciato o che sono andati dispersi. Empra è una delle migliori ma durante un viaggio rimane incinta e partorisce quando la nave sta per tornare alla loro epoca e il bambino che nasce, Farway, ma per gli amici Far, viene definito come un prodigio senza una vera data di nascita. La narrazione segue le vicende del ragazzo prima all'Accademia e poi come capitano dell'Invictus insieme alla cugina e storica Imogen, all'ingegnere Gram e al medico Prya; in uno dei numerosi viaggi, quello sul Titanic,  incontrano Eliot e si rendono subito conto che la ragazza nasconde qualcosa e che scoprirlo non sarà semplice.
Se da una parte la tematica dei viaggi nel tempo e della possibilità di conoscere, scoprire curiosità su epoche passate ma che sono la nostra storia, il nostro bagaglio, mi piace e mi ha convinta, dall'altra ciò che non mi ha permesso di restare coinvolta come speravo è stato l'alternarsi dei capitoli che si focalizzavano sui vari personaggi. Purtroppo non sono una grande amante dei pov alternati su troppi personaggi perché fatico a entrare in relazione e a connettermi con loro: ad esempio, quando finalmente riuscivo a essere incuriosita da Prya, dai suoi legami, dai suoi pensieri, ecco che il capitolo finiva e il successivo era incentrato su Gram, per esempio, oppure su altri che via via si incontrano. Questa mancanza di connessione ha segnato in negativo la lettura purtroppo.
Far, che dovrebbe essere il protagonista della storia, il punto cardine intorno a cui ruotano le vicende, ai miei occhi è passato in secondo piano con l'entrata in scena di Eliot: ironica, misteriosa, caparbia, determinata e furba, ha catalizzato la mia attenzione, ma purtroppo anche con lei la connessione veniva costantemente interrotta dal continuo cambio narrativo. Questa caratteristica, che a molti potrebbe piacere, non mi ha fatto apprezzare appieno i componenti della Invictus anche se potenzialmente sono personaggi interessanti: Gram con la sua mente matematica, Imogen che è la più espansiva del gruppo ma timidissima quando si tratta di relazioni, Prya con il suo sentimento per il bel capitano, Eliot con i suoi segreti e Far con il suo passato e la voglia di trovare la Ab eterno.
Lo stile della Graudin è sicuramente scorrevole e le 370 le ho lette abbastanza velocemente nonostante anche se non mi ha tenuta incollata alle pagine come speravo.
Un romanzo autoconclusivo che, se non vi infastidisco i capitoli che saltano da un personaggio all'altro, sicuramente vi farà passare qualche ora piacevole.




7 commenti:

  1. Ho finito il libro ieri... concordo con te al 100%. Aspettative troppo alte di partenza, la parte di trama e di ambientazione è stata bellissima, mi è piaciuta tanto da amante quale sono dei viaggi nel tempo. Il problema grosso sono stati i personaggi, non sono abbastanza caratterizzati, soprattutto Far, e personalmente amo il multi pov ma non in terza persona perchè crea un distacco tremendo.

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    1. assolutamente d'accordo...Far è stato trasparente ai miei occhi...peccato perché il worldbuilding c'è!

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  2. Io amo i POV alternati ma credimi che anche a me ha dato un po fastidio in questo romanzo e a causa di tutti questi salti da un pov a un altro non sono riuscita a entrare in sintonia con i personaggi...

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    1. Ma i pov alternati devono avere un senso..prendi ASOIAF..martin ha 200 personaggi principali e sparsi per un mondo...ma qui sono 4 su una navicella minuscola..e non era necessario alternarli se poi di loro, alla fine, non so nulla a fine libro :(

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  3. Vedo che tutte, chi più chi meno, non abbia trovato un feeling con nessun personaggio della storia. Un gran peccato perché secondo me se inseriva un solo Pov poteva piacermi di più! Questo saltellare da uno all'altro era snervante...

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    1. D'accordissimo con te Jess...ma poi si saltava ma non si scopriva nulla di nuovo su di loro, poco approfonditi!

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  4. I personaggi sono il lato peggiore del libro. Non hanno caratterizzazione!

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