martedì 25 settembre 2018

Recensione "Quando tutto cambia" di Abbi Glines


 Recensione 


Buon martedì! Come prosegue la vostra settimana? Oggi online la recensione dell'ultimo romanzo di Abbi Glines, edito a luglio da Mondadori, ovvero "Quando tutto cambia". Questa recensione doveva andare online settimana scorsa eppure l'ho rimandata ad oggi per mille motivi e forse quello più importante è il senso di insoddisfazione. Ma procediamo con ordine.


QUANDO TUTTO CAMBIA
Abbi Glines


   


Editore: Mondadori
Prezzo: Rigido 14,36€ Ebook 8,99
Pagine: 225
Serie: Autoconclusivo
Genere: Romance Young Adult
Data di pubblicazione: 10/07/2018

Trama: È una notte speciale per Vale e Crawford. La macchina che corre veloce, nell'aria il profumo delle serate estive, e negli occhi e nelle orecchie le immagini e le parole della giornata appena trascorsa. Sono giovani, belli, radiosi: hanno appena preso il diploma, davanti a loro le vacanze, ma soprattutto il progetto di una nuova vita, un nuovo inizio. Da assaporare insieme. Perché insieme loro due si sentono forti, invincibili, come solo ci si può sentire a diciott'anni, quando si è innamorati e in procinto di cominciare una nuova avventura. Poi, tutto a un tratto, una frenata improvvisa, il mondo che prende a girare, lo stridore delle ruote che travolgono ogni pensiero, e tutti i sogni inghiottiti dal buio. Passa un mese e niente è come Vale e Crawford si erano immaginati. Da quella notte terribile, infatti, lui è in coma. E lei trascorre ogni suo attimo in ospedale, in attesa di poter entrare nella sua stanza per leggergli qualcosa, sognando il momento in cui aprirà di nuovo gli occhi e tutti i loro progetti potranno riprendere da dove si sono interrotti. Un giorno, mentre aspetta di fargli visita, Vale conosce Slate, un ragazzo poco più grande di lei dagli occhi verdi e l'aria da spaccone, in ospedale per assistere lo zio malato. Tra i due inizia uno strano rapporto fatto di confidenze, prese in giro e caffè bollenti. Slate riesce in qualche modo ad alleviare il dolore di Vale, tanto che in lei, col passare dei giorni e pur tra i sensi di colpa, inizia a farsi spazio l'idea che forse sia possibile andare avanti con la propria vita, anche senza Crawford. Quel che ancora non sa è che il destino è pronto, dietro l'angolo, a cambiare ancora una volta le carte in tavola.

La voglia di leggere la storia di Vale mi aveva colpita sin dalla scorsa primavera quando il libro è uscito per il mercato americano ma sapendo che la Mondadori lo avrebbe portato a breve, ho resistito alla tentazione e come sapete la lettura è fresca di settembre. Nella premessa parlo di insoddisfazione perché su questo romanzo avevo davvero tante aspettative; dimenticando le serie "Too Far" e "Rosemary Beach" avevo scoperto una Glines diversa con la serie "The Field Party" (di cui trovate la recensione di "Until Friday Night" qui) capace di analizzare e giostrarsi fra drammi e speranze in maniera meravigliosa e quindi la mia curiosità per una storia che ha un tema particolare come questo era altissima. Purtroppo, come avete capito, la storia non mi ha convinto appieno e non si becca una bocciatura solo perché Slate è un personaggio che mi è piaciuto proprio tanto.
Il romanzo parte bene, con Vale fissa nella sala d'aspetto dell'ospedale, in attesa del risveglio dal coma del suo storico fidanzato Crawford e con i sentimenti comprensibili di chi sta soffrendo, quasi come se fosse un lutto, ma sempre con una fiammella di speranza. Qui incontra Slate, il bel ragazzo che è anche nella stessa confraternita del fratello e con cui, nonostante un'inizio turbolento, instaura un rapporto di amicizia. Ma si sa che la vita non può essere messa in stand by, soprattutto se hai 18 anni e dei progetti davanti e quindi, convinta un po' da tutti, Vale decide di partire per il college e ricominciare a vivere in attesa del risveglio dal coma del suo fidanzato. Fin qui, tutto logico, capisco la sofferenza, la disperazione, il dolore e poi il lasciarsi convincere a partire, a ricominciare in attesa della buona notizia che tanto si vorrebbe, ma è proprio la parte del college che non mi ha per nulla convinto. Davvero capisco che la nostra protagonista ha 18 anni ma se fino a due minuti prima eri disperata, non puoi buttarti subito nelle braccia di un altro...non dico che doveva far la suora, chiudersi a riccio e non ricominciare, ma quello che non mi è piaciuto è che Vale arrivata al college si dimentica davvero in fretta di Crawford. Capisco anche che ha davanti Slate che si dimostra gentile, simpatico, sicuro di sé, ha un'animo meraviglioso, è davvero perfetto, però non capisco come sia possibile dimenticare una persona che ami in così poco tempo. Ho subito anch'io una perdita quando avevo circa quell'età e ancora adesso a parlarne o a pensarci mi vengono le lacrime agli occhi perché so che la sua vita è stata spezzata per sempre quando era ancora troppo giovane e per questo mi chiedo come sia possibile che lei si scordi di lui: molte volte mi è capitato, e mi capita ancora oggi, di pensare che una determinata situazione, avventura lui non l'ha potuta vivere mentre Vale non ci pensa, se non raramente all'inizio.
Mi è sembrato che la questione della crescita di Vale e del distacco, che è normale ci sia, e la decisione di proseguire la propria vita siano stati affrontati in modo affrettato e senza avergli dato la giusta profondità. Peccato.


6 commenti:

  1. Ammetto di aver leggiucchiato qua e la degli spoiler in giro per il web per capire quello che succede da metà in poi e no, passo XD
    La tua recensione mi convince anche di più ad accantonarlo..

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  2. Io sulla Glines ci ho messo una croce con i due di cui ho dimenticato i nomi xD

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    1. Secondo me la serie "The Field Party" ti potrebbe piacere..è completamente un'altra cosa rispetto a "Too Far"



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  3. Non è la prima recensione negativa che leggo di questo libro e sebbene la trama mi convincesse, direi che anch'io passo

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    1. Era partito bene...ma lacune cose dovevano essere affrontate diversamente secondo me

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