Recensione
Buon giovedì a tutti! Nuovo giorno, nuova recensione..anzi doppia perché questa non è che la prima della giornata.
Questo post è dedicato alla recensione di "Torre del'alba" il penultimo capitolo prima della conclusione (non vedo l'ora) di "Trono di ghiaccio" ed edito da Mondadori il 13 ottobre.
Editore: Mondadori
Prezzo: Flessibile 17€ Ebook 7,99
Pagine: 672
Serie: Trono di ghiaccio #5.5
Genere: Fantasy
Data di pubblicazione: 13/10/2020
Trama: Chaol Westfall e Nesryn Faliq sono giunti nella sfolgorante città di Antica per stringere un'alleanza con il khagan del Continente meridionale: le sue possenti armate sono l'ultima speranza per l'Erilea. Ma questo non è il loro unico scopo: nella famosa Torre Cesme cercheranno una guaritrice che possa far tornare Chaol a camminare. Una come Yrene Towers, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan contro chi, come la sua famiglia, usava la magia per curare. Yrene non ha alcun desiderio di aiutare il giovane un tempo nemico. Tuttavia ha giurato di assistere chi ha bisogno, e onorerà la sua promessa. Stretti tra gli intrighi del khaganato, Chaol, Nesryn e Yrene stanno per ottenere le risposte di cui sono in cerca. Risposte che potrebbero salvare il loro mondo. O distruggerlo.
Incomincio subito con il dire: non vedo l'ora che arrivi l'ultimo, manca solo un libro alla conclusione e io non sto più nella pelle!
Protagonista in questo romanzo è Chaol, colui che è mancato ne "L'impero delle tempeste" (questo romanzo è ambientato nello stesso periodo di quel libro) e che ad essere sincera mi preoccupava un po' non ritrovare gli altri personaggi che mi sono tanto cari. Ma procediamo con ordine.
Chiamare novella questo volume è riduttivo e non solo per la mole di pagine, ma anche per le tante, tantissime notizie e informazioni che troviamo al suo interno: ritroviamo Chaol, conosceremo meglio Nesryn (già incontrata ne "Regina delle ombre" e nuovo capitano delle Guardie), ritroveremo Yrene (per chi ha letto la raccolta prequel non sarà un nome nuovo) e conosceremo nuovissimi personaggi, Duva e Hasar, ma anche Sartaq e Kashin su tutti.
La trama che la Maas ha saputo creare è qualcosa di molto particolare e sorprendente: quando pensi che abbia raggiunto l'apice, ecco che ti stupisce con qualcosa di nuovo e diverso.
Il worlbuilding, le informazioni, le scene sorprendenti, le notizie che dà al lettore sono tasselli importantissimi per l'approccio al volume conclusivo, un puzzle che stiamo piano piano completando in cui tutto ha un senso, un suo posto e un suo motivo.
Chaol, l'adorato ex capitano delle guardi che tanto mi aveva deluso in "Regina delle ombre" qui torna ad essere quel personaggio che tanto avevo apprezzato, amato, adorato: coraggioso, leale, dal cuore nobile, onorevole; un percorso il suo non banale, ma anzi, una crescita fatti di alti e bassi, una redenzione agli occhi del lettore, un destino che finalmente viene accettato, la sua forza interiore di superare il passato, perdonando e perdonandosi, per affrontare un presente e un futuro ricco di complessità, ma per cui è pronto a combattere.
Nesryn mantiene le promesse fatte dalla sua apparizione, è quel personaggio che subito ti conquista, la donna per cui è facile tifare; Yrene è però quella che mi ha rubato il cuore, uno dei personaggi (con Manon) capace di sorprendere, colpire il lettore per il coraggio, la caparbietà, la forza di volontà.
Lo stile è il classico a cui la Maas ci ha abituato, avvincente, veloce, intrigante, mai banale o noioso, incalzante per la miriade di questioni che apre e chiude e per tutte le informazioni che ci dà.
Un ottimo romanzo, capace di far risplendere (eh sì, ero uno di quelle che era molto, molto delusa da Chaol) un personaggio meraviglioso, scoprire nuovi protagonisti, intrigare ancora di più e prepararci per l'attesissimo ultimo romanzo. Ora resta solo una domanda: quanto manca?!
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