Buongiorno
a tutti! Come state? Io sono strafelice perché “Il
rogo della strega”
di Josephine
Angelini, terzo e ultimo capitolo della “The Worldwalker trilogy”, finalmente è stato pubblicato e sono
entusiasta di partecipare al blogtour. Pronti a scoprire qualcosa in più?
Prezzo: 14.03 euro (cop rigida), 9.99 euro (ebook)
Editore: Giunti
Data Pubblicazione: 7 giugno 2017
Lily è cambiata,
non è più la ragazzina debole e malaticcia che era: è divenuta una strega e una
leader potente, ha ritrovato la strada di casa e ha affrontato più di una
battaglia. Ma ha dovuto imparare molto anche sul dolore, molto più di quanto
avrebbe mai voluto, dopo aver perso il primo amore
della sua vita ed essere stata tradita da quello nuovo. Ancora una volta, Lily
e i suoi alleati sono costretti a misurarsi con una società completamente
diversa e sconosciuta. Sanno di dover trovare risposte e una via verso la
vittoria per sconfiggere i terribili nemici senza ricorrere alle armi nucleari,
e soprattutto senza che Lily accetti di diventare una tirannica assassina come
Lillian, il proprio alter ego. Talvolta, però, la vittoria richiede profondi
sacrifici e quando l'unica strada pare essere quella al fianco di Lillian,
quale sarà il prezzo che Lily è pronta a pagare?
La mia tappa è dedicata alla città
delle streghe per antonomasia, ovvero Salem, dove la nostra storia è ambientata
e al suo celeberrimo processo del 1692.
La nostra amata Josephine è cresciuta nel Massachusetts, in una cittadina vicina a Salem e in
un’intervista ha affermato che è sempre stata affascinata dalla “Grotta delle
streghe”, una parte della foresta vicino alla città in cui si diceva si
nascondessero le streghe fuggite alla caccia in corso, e nel suo immaginario
erano ben diverse dall’idea creata delle serie tv contemporanee ( “Vita da
strega”, “Streghe” o “Sabrina, vita da strega” per intenderci) e ha deciso di
ricreare quel mondo basandosi sulla “string theory” (la teoria delle stringhe).
In
effetti ciò che realmente successe a Salem nel XVII secolo è da
contestualizzare nel periodo storico: colonizzata nel 1626 da un gruppo di
calvinisti inglesi, era dunque abitata dai puritani (persone con una fede
incrollabile, moralmente rigidi, che conducevano una “crociata personale”
contro i peccati della vita) che bandirono la musica e i balli al di fuori
degli inni sacri; dunque in un ambiente del genere potete ben immaginare come
un comportamento bizzarro e inspiegabile avesse fatto gridare al malocchio e
alla stregoneria. Nell’inverno del 1691 Elizabeth “Betty” Parris ed Abigail
Williams (figlia e nipote del reverendo Samuel Parris) iniziarono a comportarsi
in maniera insolita: strisciavano per terra, smisero di parlare, si nascondevano dietro alcuni
oggetti e i medici non riuscivano ad identificare le cause, perciò il pensiero
volò al malocchio causato da una strega portando all’isteria di massa che
generò la celeberrima caccia alle streghe nel villaggio. Betty Parris ed
Abigail Williams non furono le sole perché altre sei ragazze diedero
dimostrazione di aver qualche disturbo e da quel momento furono tutte
interrogate affinché dicessero il nome della strega dietro al fenomeno: la
maggior parte delle accusate furono donne adulte sia della “società bene” sia
povere anziane che vivevano ai margini. Da questo momento fu istituito il
processo: i sospettati vennero interrogati (spesso sotto tortura), messi a
confronto con le ragazze “possedute”, obbligati a recitare le preghiere
cristiane (infatti era idea comune che le streghe non fossero in grado di
recitarle correttamente). Le condanne a morte per impiccagione avvennero dal 10
giugno al 22 settembre 1692 e la prima a essere giustiziata fu Bridget Bishop:
il luogo della sua morte è ancora oggi conosciuto come Witches’ Hill (la collina delle streghe). In totale furono
processate 144 persone, delle quali 54 confessarono di essere streghe; le
condanne a morte per stregoneria eseguite furono 19 mentre la 20° vittima,
Giles Corey, morì sotto tortura poiché si rifiutò di parlare in segno di
protesta durante il processo.
Nell’ottobre dello stesso anno la caccia
alle streghe terminò grazie all’intervento del governatore William Phips che
contestò la raccolta delle prove dichiarandole sommarie e insufficienti.
Il processo di Salem fu il più importante
in termini di persone coinvolte e si estese all'intera contea di Essex
rimanendo nell’immaginario collettivo fonte d'ispirazione per opere letterarie,
cinematografiche, teatrali e televisive.
La città di Salem tutt’ora non ha
dimenticato quegli eventi che la resero celebre in tutto il mondo: infatti la
“Witch House” (casa delle streghe),unica struttura della cittadina con legami
diretti alla caccia e al processo del 1692, è oggi gestita dalla città come
museo storico.
La mia tappa storica è conclusa, spero vi
sia piaciuta, ma non perdetevi domani quella sui mondi paralleli su https://iltempodeilibri.blogspot.it e tutte
le tappe precedenti!
Sono sempre stata affascinata dalle streghe di Salem, è qualcosa di talmente misterioso che viene sempre da chiedersi se, dopotutto, qualcosa di vero ci sia (in merito alla stregoneria).
RispondiEliminaSalem affascina sempre e continuerà ad afafscianre: cosa davvero sia accaduto rimarrà un mistero...e un pizzico di stregoneria di mezzo per me c'è! ;)
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