Buon lunedì e buon inizio settimana a tutti!!! Com’è andato il vostro
weekend? Qui ha letteralmente diluviato sabato e quindi per non stare in casa
io e una mia cara amica siamo andate a vedere “La belle e la bestia”; che dire
a parte che è fedele e stupendo! Per non parlare di Luke Evans che come Gaston
era perfetto e Ewan McGregor nei panni di Lumière semplicemente meraviglioso.
Ma bando alle ciance ci sarà modo e tempo per parlare del film.
Oggi sono qui per parlarvi del
romanzo “L’incensiere” di un giovanissimo autore toscano, Valerio Dalla Ragione ed edito a Gennaio da
Lettere Animate.
Scopriamo
qualcosa di più!
TITOLO: “L’incensiere”
AUTORE: Valerio Dalla Ragione
EDITORE: Lettere Animate
DATA USCITA: 11 Gennaio 2017
PREZZO SU AMAZON: 16.49euro (cartaceo)
Con
vostra grande sorpresa vi scoprite essere lo scomodo bersaglio della classe
dominante della vostra città, una città dove centotrenta milioni di persone
vivono con lo spettro di un conflitto che potrebbe annientare le loro
esistenze. Mentre la corruzione dilagante ingloba la vita politica e un monarca
semi-umano getta le fondamenta di una nuova società, la morte a cui vi hanno
predestinato potrebbe non essere la vostra unica opzione: dimore imperiali
oltre la via della seta, autostrade informatiche, etnie robotiche sepolte dal
tempo e cerimonie del tè in un pomeriggio d'autunno si mostreranno nel campo
delle vostre possibilità. Fra i riflessi distorti di una metropoli dormiente e
le notti di delirio nella ferocia di un'altra epoca, vi chiederete se le
domande sulla vostra vita e quello che vi circonda valgano la pena di essere
poste.
Estratto: Ciò che
voleva fare era in realtà molto più difficile di mettere sottosopra l'intero
sistema di comunicazione dati della capitale Selène: doveva avventurarsi in
un'altra sfera dati. Prese un minuto per prepararsi psicologicamente e fisicamente:
non lo aspettava un lavoro tanto semplice. Quando fu pronto, si catapultò sulla
tastiera olografica e generò un migliaio di ponti falsi alla rete reduiense per
depistare quello vero, quello con cui avrebbe fatto il salto. Gli amministratori
della rete reduiense se ne accorsero subito, forse aiutati da qualche bot, ma
nel frattempo il monakhòs si era già intrufolato, come un comune spettatore,
nel via vai dei dati che svolazzavano per Redui. Riuscì a mascherare il suo
ponte facendolo passare attraverso il satellite in orbita Spejl, e da lì a una
delle tante sonde reduiensi inutilizzate dall'inizio della guerra. Dalla sonda
riuscì ad aggrapparsi alle frequenze della colonia reduiense Iod così che figurasse
come un semplice navigatore informatico della colonia. Una volta che fu dentro
la rete reduiense, fece breccia negli archivi e nelle piazze virtuali con altri
codici ben più complessi: non capitava di rado che dovesse immettere il
fattoriale di numeri a cinque cifre nel giro di pochi minuti, chiavi d'accesso
che spesso cambiavano più in fretta di quanto lui potesse scrivere. Dopo qualche
decina di tentativi, riuscì a rendersi completamente invisibile anche lì e poté
permettersi di rilassarsi per un momento. Aprì una delle cosiddette
“autostrade”, dei vecchissimi canali di trasferimento dati riguardanti
unicamente la comunicazione fra privati che gli inventori della rete
informatica reduiense, un millennio prima, avevano creato, ma che con il tempo
non erano stati cancellati né modificati quando altre forme più avanzate di
trasferimento dati furono introdotte. Le autostrade rimanevano allora come
sepolte nell'archeologia virtuale di Redui, in quanto non avevano più alcuna utilità,
ma erano ancora perfettamente funzionanti: Lav Pat'Nab era vicino come nessuno
mai ai gangli della comunicazione privata reduiense. Leggeva insoddisfazione,
molto disagio e malessere diffuso, e dovette concentrarsi sul suo obiettivo:
riuscì a rintracciare dei frammenti, dei barlumi della rete privata di una
famiglia distrutta da tempo. Si agganciò agli estremi della figlia, che
figurava ancora come una bambina – ma che Lav Pat'Nab sapeva benissimo non essere
più tale – e si lasciò trasportare dalla corrente. Come un topo si divincolò
fra gli altri canali in cui rischiava di rimanere invischiato, e giunse infine
alla porta d'accesso al terminale di quella bambina cresciuta. Si prese il suo
tempo, si massaggiò le tempie e gli occhi. Entrò, violentando i sistemi di
difesa informatici, e strinse in pugno ogni macchina, ogni schermo, ogni
lampadina che facesse capo a quel computer. Ma, di nuovo, non era lì per
rompere macchine o bruciare lampadine: accese lo schermo che riteneva fosse
quello più interessante e la relativa videocamera. Limmagine di Euerghete gli
si materializzò davanti agli occhi. I capelli lisci, mori e squadrati della Vestale
maggiore erano sempre gli stessi di un tempo. Euerghete si girò verso lo
schermo acceso e a sua volta vide il monakhòs stringere l'ologramma della
tastiera di fronte a lei.
Biografia: Toscano, classe ´95. Dopo essermi diplomato al Liceo Classico
F. Petrarca di Arezzo, sono studente di laurea triennale in economia alla
Copenhagen Business School. L´incensiere è il mio secondo romanzo - il primo,
Selène, è stato pubblicato nel 2015 da Lettere Animate Editore. Coltivo la
composizione al pianoforte e la lingua cinese nel tempo libero.
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