sabato 13 ottobre 2018

Recensione "Il principe crudele" di Holly Black


 Recensione 

Buon sabato!!! Come state? Con il tempo pazzo dei gironi scorsi sono raffreddata e questo non va bene perché domani sarà una giornata assurda!  
Comunque mercoledì vi avevo anticipato la mia latitanza ma anche il fatto che sarebbe andata online la recensione del nuovissimo romanzo di Holly Black, edito pochi giorni fa per Mondadori e primo della trilogia "The Folk of the Air", ovvero "Il principe crudele".


IL PRINCIPE CRUDELE
Holly Black


   


Editore: Mondadori
Prezzo: Rigido 15,30€ Ebook 9,99
Pagine:313
Serie: The Folk of the Air #1
Genere:Urban Fantasy Young Adult
Data di pubblicazione: 25/09/2018

Trama: Jude era solo una bimba quando i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Fu allora che sia lei che le sue sorelle vennero rapite e condotte nel profondo della foresta, nel mondo magico. Dieci anni dopo, l'orrore e i ricordi di quel giorno lontano e terribile ormai sfocati, Jude, ora diciassettenne, è stanca di essere maltrattata da tutti e soprattutto vuole sentirsi finalmente parte del luogo in cui è cresciuta, poco importa se non le scorre nemmeno una goccia di sangue magico nelle vene. Ma le creature che le stanno intorno disprezzano gli umani. E in particolare li disprezza il principe Cardan, il figlio più giovane e crudele del Sommo Re. Per ottenere un posto a corte, perciò, Jude sarà costretta a scontrarsi proprio con lui, e nel farlo, a mano a mano che si ritroverà invischiata negli intrighi e negli inganni di palazzo, scoprirà la sua propensione naturale per l'inganno e gli spargimenti di sangue. Quando però si affaccia all'orizzonte il pericolo di una guerra civile che potrebbe far sprofondare la corte in una spirale di violenza, Jude non ha esitazioni. Per salvare il mondo in cui vive è pronta a rischiare il tutto per tutto.


Ho concluso un romanzo della Balck! So che sembra strano, ma con lei ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale: ci sono stati romanzi che ho adorato (Spiderwick ad esempio) e libr che non sono riuscita a portare a termine (vedi Nel profondo della foresta); quindi ero partita molto prevenuta su questa nuova uscita, ma sono felice di averlo letto, anche se non ho solo pensieri positivi al riguardo. Ma procediamo con ordine.
Per prima cosa voglio precisare (lo so, sono pesante) non è un fantasy ma un urban fantasy perché Jude, la protagonista, con la gemella Taryn e la sorella maggiore Vivi, vivono nel nostro mondo, e solo dopo aver visto i genitori brutalmente uccisi ed essere state rapite, entrano nel mondo delle fate.
Passano gli anni e se Vivi sembra intenzionata ad abbandonare il padre, reo di averla strappata al mondo che tanto ama e aver ucciso la madre, così non è per le gemelle, soprattutto per Jude che ha questa fortissima necessità di sentirsi accettata da un mondo che in realtà disprezza gli umani.
Le gemelle sono quotidianamente bullizzate dai compagni di "scuola", che non si fanno certo problemi a usare su di loro la magia e a metterle in pericolo; a capo di questo gruppo c'è Cardan, il più giovane figlio del Re, e anche uno dei personaggi che meno riusciamo a conoscere.
Per le prime 200 pagine non accade molto se non consideriamo le angherie che subisce Jude, però il mondo delle fate in cui veniamo trasportate è davvero bene descritto, costruito sapientemente e ben strutturato nella gerarchia e nelle trame di palazzo che ci vengono presentate.
Quello che non mi ha convinto appieno sono i personaggi: Cardan, il principe crudele, appare come un ragazzino viziato, con problemi con i genitori e fratelli, senza una guida vera e propria e che non fa altro che bere, tormentare Jude e frequentare donne; non è stato purtroppo ben caratterizzato nonostante il libro porti il suo nome, ma, la mia speranza, è che nel secondo volume, anche grazie alle vicende che accadono, sia più approfondito. Ma non è solo il principe che non mi ha convinto perché Taryn è veramente inutile come personaggio, non mi è piaciuta e dubito che nei prossimi volumi potrà recuperare, mentre Jude, la nostra protagonista, è vittima di una fortissima sindrome di Stoccolma perché la sua volontà di essere accettata da chi, in maniera molto evidente non apprezza i mortali, è quasi ridicola, è una vera ossessione e solo verso la fine si intravede un barlume di lucidità e crescita personale; ma anche per lei, la speranza è che nel secondo volume ci sia una svolta, che dimostri altro oltre alla testardaggine e al coraggio. E poi c'è Vivi, l'unica che non ha dimenticato cosa è successo nel passato, l'unica che vuole ritagliarsi la sua vita al di fuori delle regole e degli obblighi, colei che, davvero con coraggio, decide di prendere in mano il suo futuro.
So che vi starete chiedendo allora il motivo di questa valutazione e non di una più bassa, ma la questione è abbastanza semplice: la Black mi ha coinvolta, trascinata nel mondo che ha creato, mi ha incuriosito tantissimo e ho davvero molta voglia di leggere il secondo volume perché voglio scoprire come Jude se la caverà in una situazione non semplice e perché sono anche molto curiosa di scoprire come verrà sviluppato Cardan e il rapporto davvero complicatissimo con la ragazza.


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