lunedì 2 maggio 2016

Recensione "Vietato smettere di sognare" Benji&Fede



TITOLO: Vietato smettere di sognare
AUTORE: Benji&Fede
PAGINE: 285
EDITORE: Rizzoli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 31 Marzo 2016
PREZZO SU AMAZON: 13.52 euro (cop. Rigida) 8.99 euro (ebook)

Inizia tutto alle 20:05 di una sera qualunque nel dicembre 2010: Federico, un ragazzo di Modena con la fissa per la musica, ne contatta su Facebook un altro, Benjamin, proponendogli di fare un duo. Al momento Benjamin non prende la cosa troppo sul serio perché sta per trasferirsi in Australia. Ma, nonostante la distanza, prende vita attraverso i social network una grande amicizia fondata su un’eccezionale intesa artistica e sulla voglia di coltivare insieme un sogno comune. Nasce così Benji & Fede, la band italiana che ha conquistato orde di fan, ottenuto un contratto con Warner Music, pubblicato un album che in soli quattro mesi li ha portati dalle loro camere al disco di platino.  Questo libro ufficiale, ricchissimo di foto personali e basato su un racconto fresco e appassionato, non solo ripercorre passo dopo passo il cammino artistico di Benji & Fede, i loro alti e bassi personali e professionali, ma svela anche il coraggio e la determinazione con cui hanno affrontato le difficoltà, ricordando sempre il loro motto: VIETATO SMETTERE DI SOGNARE.

La mia opinione
Buongiorno amici! So cosa state pensando vedendo il libro di cui vi voglio parlare, ma non sono impazzita. La prima volta che ho sentito il loro nome era a DeeJay Chiama Italia perché erano ospiti del programma e mi ricordo che la prima cosa che ho pensato è stata: “E chi sono questi?!” (abbiate pazienza, non sono più una teen e inizio a rendermi conto che non sono più aggiornata come un tempo L), poi li ho sentiti a Sanremo nella serata delle cover e ho pensato che non fossero male : sento già i follower che mi abbandonano però io sono una persona critica per natura e se parlo di qualcosa è perché ho gli strumenti per farlo, per cui guardo, leggo, ascolto, mi faccio un’idea e poi la esprimo; odio chi giudica senza conoscere, senza essersi informato, ma solo per partito preso. Trovo stupido  non usare il cervello per farsi una propria idea e quindi ho deciso di capire il successo di questi due ragazzi che in un anno hanno fatto il botto leggendo il loro libro. 
 Vi avverto non darò un giudizio finale, come invece accade di solito, ma limiterò a dirvi cosa ne penso, in piena sincerità. Leggo molte biografie e non le recensisco mai, quindi quello che faccio oggi è un’eccezione; passo dalle biografie storiche di grandi donne e uomini a quelle di musicisti, attori e attrici: ho letto moltissimi libri su Kurt Cobain (un musicista straordinario che ha fatto una scelta discutibile, ma non per questo non lo apprezzo  come artista), su Janis Joplin, su Freddy Mercury e  potrei fare una lista lunghissima, ma mi fermo. Non sto paragonando questi due giovani artisti ai grandi che hanno fatto la musica, perché sono agli inizi e solo il tempo dirà se sono la classica meteora o qualcosa destinato a rimanere nel tempo (cosa che gli auguro) ma rappresentano comunque un fenomeno del nostro tempo, della potenza dei social e del passaparola online, quindi perché non parlarne?
Un’autobiografia breve, hanno poco più di vent’anni, perciò non aspettatevi una vita piena come quella di star consumate: siamo di fronte a due ragazzi di Modena, che con passione, testardaggine, ironia e semplicità si sono dedicati a ciò che vogliono fare. Quanti di noi possono dirsi fortunati di fare davvero quello che gli piace?! Bene, loro possono. Hanno investito energie, passione, determinazione, si sono rialzati dopo momenti difficili (perché ce ne sono stati)  e hanno comunque perseverato nel voler vivere di musica. Con il passaparola online sono riusciti a farsi conoscere, apprezzare, criticare, ma non hanno mai smesso di provarci e io per questo li ammiro. Due ragazzi normali, di bell’aspetto che non guasta mai (vabbè ora sembro una teen a cui sono impazziti gli ormoni, ma non è così giuro)  con i piedi per terra (cosa che spero mantengano sempre), che sono un vero fenomeno social (gli hashtag su twitter con i loro nomi sono fra i più diffusi ogni giorno, su instagram sono seguitissimi, così come su facebook e sul loro canale youtube), che rispondono alle loro fan scatenate, che vivono a casa con i genitori e forse è anche questa la chiave del loro successo: è facile riconoscersi in loro. Ho letto molte critiche, che spesso sono sfociate negli insulti (soprattutto da adulti) verso di loro e lo trovo ipocrita: ripeto, la loro musica può piacere oppure no, è soggettivo, ma criticare perché rappresentato il proprio tempo lo trovo limitante.

“[…] Facendo l’artista cerchi di trasmettere qualcosa, di lasciare un’emozione alla gente, dedichi tempo ed energia al tuo lavoro perché ti poni degli obiettivi e vuoi dimostrare a te stesso di farcela. I nostri sogni adesso sono di poter vivere di musica e di crescere musicalmente […]”

Benjamin Mascolo e Federico Rossi sono due ragazzi che spero continuino a perseverare nella musica se è ciò che continuerà a renderli felici (successo o meno di pubblico che riceveranno), che non si accontentino, che seguano il loro mood e non si lascino convincere a fare cose che non li rappresentino, che lavorino sodo per crescere e migliorare musicalmente (non si smette mai di imparare). Buona fortuna ragazzi!

4 commenti:

  1. Ammetto di non essere una grande fan di questi fenomeni nati sul web!
    La maggior parte delle volte sono dei ragazzini senza arte ne parte che non trasmettono buoni esempi.
    Devo ammettere che in questo caso mi sono molto ricreduta: questi due ragazzi sono molto carini e la loro musica non è così male ;-)
    Ma non so se riuscirò mai a leggere questo libro!

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    1. Guarda, ne escono troppi e tutti insieme di "fenomeni" dal web: alcuni decenti, alcuni pessimi. Loro stanno invadendo le pagine dei giornali e continuo a sentirli in radio: non sono male e da quello che ho letto sono rimasti, per ora, con i piedi per terra.

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  2. Ne ho sentito parlare solo da terze persone, non mi sono mai interessata ne a loro ne a tutti i ragazzini che stanno spopolando sul web e non.
    Quello che non capisco è scriverci un libro. FaviJ, questi due, Emis Killa.. Ma davvero?? XD E pensare che sono ragazzini/e che escono pazzi per sti tizi, piangono, si strappano i capelli.. Aaaaaah i bambini di una volta!

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    1. ahahah, hai ragione ma credo che per fortuna o sfortuna (dipende da chi ne parla) rappresentino la fenomenologia del nostro tempo!

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